We’ve updated our Terms of Use to reflect our new entity name and address. You can review the changes here.
We’ve updated our Terms of Use. You can review the changes here.

EXTRA VERGINE

by Tenedle - Songs 1995-2000

subscriber exclusive
1.
Un fiume di niente che smuove nuove bugie la sua corrente di idioti e loro idiozie E’ tutto cosi “deciso” qui Non posso più tornare indietro e a casa ho Libri mai letti avrai tutto il tempo per te Ogni due passi una corda stretta forte L’eutanasia del mondo O sia la fine E’ una simbiosi di belle speranze Se penso a come nasce e si trasforma un uomo nessun embrione é immune alla sua condizione ma il vento spinge contro smuovendo i suoi batteri qualsiasi embrione nasce e già il suo percorso é scritto Pensati forte dove ti vuoi vedere ma guardati bene da un facile pensare le grandi idee, i grandi falò parlare e non riuscire mai a dire Se penso a come nasce e si trasforma un uomo nessun embrione é immune alla sua condizione ma il vento spinge contro smuovendo i suoi batteri ci scaraventa altrove sarà obbligato al moto E intorno a lui gli uomini scorreggiano poesie vortici vertigini é un mondo di centrifughe impazzite Se penso a come nasce e si trasforma un uomo nessun embrione é immune alla sua condizione Il bene e il male nel DNA paura e più non vuoi e più ne avrai ritornerò mi rivedrai
2.
Psicosonno 04:28
Nella nebbia del mio sonno Non mi vedo ritornare E non provo più sentimento Ne l’istinto di avere Il dottore non sa Che io cammino da ore Calpestando carcasse Lungo un lungo pontile E non vedo più riva E non vedo più niente Ma non mi sento per questo perduto Come dice lui. Sono sempre da solo E non incontro nessuno e niente Nessuno e niente mi disturba Nel volo
3.
Piccola foto ricordo scattata da me tempo fa Sono i ricordi che hai addosso che ti stringono di più ora Tutti gli amici vicini hanno preso lontani sentieri Ci ritroveremo a fumare su un monte di ieri Viali di lettere d’oro scolpite nel marmo Io cammino Cerco una data in comune per darmi risposte poco serie Penso agli orrori dell’uomo e agli specchi in cui ci si riflette Ai santi ai malati ed ai morti a chi ha un nobile cuore Un ricordo Mi stordisce il profumo dei fiori C’è qualcosa che ho già conosciuto Ma non so cos’é Sto crescendo e mi stanno crescendo le ali Io vorrei rimanere al tuo fianco Spero ancora un pò Piccola foto ricordo mi parla di te come stai? Sotto le ombre degli iceberg ti penso e anche tu pensi a me Curve semafori dossi Ci hanno spesso minato i percorsi Un ciglio che batte Una scena mi sembra già vista Piccola foto ricordo manda messaggi spontanei Esce ed istaura un rapporto E quando la carne è importante si è già putrefatta. Un ricordo Mi stordisce il profumo dei fiori C’è qualcosa che ho già conosciuto Ma non so cos’é Sto crescendo e mi stanno crescendo le ali Io vorrei rimanere al tuo fianco Spero ancora un pò
4.
Tre altalene 03:52
Che cosa cerchi qui Tre altalene Non ci sono più Forse le sognai Sono mai state qui Certo le inventai Tra brandelli di stoffa e carta Cosa scopro di me C’è qualcosa che ho avuto e che é Stato mio per sempre Se puoi dirmi di no Non dirlo
5.
Cosa chiederei a una farfalla Se parlassimo la stessa lingua Forse ora... Ma la montagna che non ho scalato Si fa più nera e mi oscura gli occhi Io che ho falciato camminando i fiori Pensando ad altre cose. Forse griderò il tuo nome Se mai un giorno arriverò alla cima Ma ho paura Se la risposta fosse solo un eco E le parole la mia unica provvista Avrei percorso la strada invano Perdendoti per sempre Ammesso che io riesca so Che non avrò mai indietro no La mia scatola di orgoglio Ti giuro non la cercherò Tu mi hai insegnato a vivere Ed io rido anche se Vivere mi da dolore Forse griderò il tuo nome Se mai un giorno arriverò alla cima Ma ho paura Se la risposta fosse solo un eco E le parole la mia unica provvista Avrei percorso la strada invano Perdendoti per sempre
6.
Quando hai bisogno di stare con te Senza guardare e ascoltare Niente Quando non chiedi e non cerchi di più Ecco che arrivano tutti Gli altri Sanno le cose che pensi e che vuoi Come ti muovi e perché Sei triste Quando non chiedi e non cerchi di più Ecco che arrivano tutti Gli altri Tutti gli altri Tutti gli altri Strano sentirsi non come gli altri
7.
Cosmonauta 03:42
L’ultima stazione dove scendere Dopo aver passato un’era in piena apnea L’ultimo confine dove attendere Voglio respirare un’ora d’aria Dietro i vetri neri la mia nave è al buio ferma Osservo le auto trai semafori Chiuso in questa gabbia mi rifletto e penso A come siamo liberi di scegliere File parallele si combattono Calme in apparenza e pronte a uccidersi Segni inconfondibili confermano Una congestione Troppa imbecillità E se ci penso e sono ancora qua Dimmi Che mi aspetto Ora non ho più nessuna benda no Tocco e vedo bene ciò che intorno ho Circondato e immerso nel ridicolo Seguo anch’io la loro direzione Quale Se ci penso io non so cos’è Quello che mi aspetto L’ultima stazione dove scendere Voglio respirare un’ora d’aria
8.
Leep Nosi 04:54
Se un giorno riuscirò ti regalerò le mie visioni Tu non le umilierai Non le darai via Le custodirai E dormirò fino a che il tempo avrà cambiato tutto il mondo Tu non mi sveglierai Non mi muoverai Mi saprai cullare Così io viaggerò e quando tornerò sarai sempre qui Ad aspettarmi Nelle tue mani Navigherai Come è vero che tempeste buie Cercheranno di affondarti giù Negli abissi più profondi tu Conoscerai l’altra metà Delle cose che l’inconscio vede Ti guiderà Leep Nosi Se un giorno riuscirò ti regalerò le mie visioni Tu non le umilierai Non le darai via Le custodirai E dormirò fino a che il tempo avrà cambiato tutto il mondo Tu non invecchierai Non vedrai mai più Delle cose ingiuste E ancora io viaggerò e quando tornerò sarai sempre qui Potrò toccarti con le mie mani. Navigherai Come è vero che tempeste buie Cercheranno di affondarti giù Negli abissi più profondi tu Conoscerai l’altra metà Delle cose che l’inconscio vede Ti guiderà Leep Nosi
9.
Ombrelli 02:36
Candido di nuvole Fischia un trio di flauti che Pungono la verità Versaci le attese giù Io non so che cosa sono Ma sono qui per chiedere E succhierò le spugne Pur di nutrirmi e bere Pioggia le passioni addosso a questi ombrelli Sventola i palloni e mescola i cartelli Spremi l’amore ma scuoti il mio umore Il succo di qualcosa che mi dia conforto Ho i lividi distesi fuori e dentro il corpo Cerca di avere pietà per chi vive a metà Candido di nuvole Fischia un trio di flauti che Pungono la verità Versaci le attese giù
10.
Formiche 03:48
Spingo un’altalena senza alcuna volonta Lascio dondolare la mia testa vuota L’erba dei propositi cresciuta intorno a me Sento il desiderio di non fare niente Lingue di bovino ritoccate dal make-up Posano per ore con il culo al vento L’ombra é senza forma e dietro un uomo che non c’é Mi pento se ho pensato di cambiare il mondo Seguo una lunga fila di formiche Di nuvole che si evolvono Mentre l’uomo va ancora in cerca dei suoi numeri Da individualista Ma il mio pensiero va aldilà Tutto il mondo gira con la stessa sincronia Su case capovolte piove controverso Ma viste dallo spazio le città diventano Fragili alveari e le persone Sono piccoli insetti Seguo una lunga fila di formiche Di nuvole che si evolvono Mentre l’uomo va ancora in cerca dei suoi numeri Da individualista Ma il mio pensiero va aldilà
11.
Lascia asciugare i tuoi panni nel sole Dosati questo benessere in pillole C’è tanto da fare Non c’è tempo però. Passeggiando lungo l’argine Sono allergico al polline Sono stanco di adottare usanze neolitiche Come l’illusione di essere diverso e avere delle proprie idee. Guarda quante luci nelle case E come cambiano le cose E quante sedie e quante statue in piedi Mentre quel cecchino del destino mira Ad ogni schiena e ad ogni neo. Passeggiando lungo l’argine Incontro personaggi di altre epoche Mi ricordano battaglie a usanze neolitiche Ed ora ho la paura di essere diverso e avere delle proprie idee Tu che mostri sempre il tuo pedegre Ma sei scappato mentre io ero lì Nessuna aureola ora Può salvarti Proverai che cosa è essere diverso senza avere proprie idee Passeggiando lungo l’argine Sono allergico al polline Sono stanco di adottare usanze neolitiche Come l’illusione di essere diverso e avere delle proprie idee Se un giorno smettessimo di parlare Saremmo noi ovunque un pò più sinceri Ma sento arrivare un corteo di nuovo Come la paura di essere diverso e avere delle proprie idee L’illusione di essere diverso e avere delle proprie idee
12.
Giochi con le streghe scrivendo Perché Loro non si giochino di te La paura vinta ce l’hai ancora in fronte Come la marea ti bagna E si allontana a onde Costante nel ritmo In quei pomeriggi Nei giorni in cui all’alba Credevi di aver vinto Giochi con le streghe scrivendo Perché Loro non si giochino di te La paura vinta ce l’hai ancora in fronte Come la marea ti bagna E si allontana a onde
13.
Costume ed abitudini Sono alberi sempreverdi Le mode gli ingialliscono intorno Secondo le stagioni E abbiamo ognuno il nostro eroe Ma è quasi sempre un bluff Deve esserci qualcosa di meglio Continua a cercare. C’è scritto sopra ai corn flakes Che cosa si può fare per una vita sana Corpo e mente La mente no. Nessuna buona azione in se Produce debito L’asfalto brucia i piedi Come carbone acceso ardente E noi fachiri del nord Si può se solo “se” Se ci convincono che la cenere non ci ustionerà Libera me Dominae De morte aeterna Libera me. C’è scritto sopra ai corn flakes Che cosa si può fare per una vita sana Corpo e mente La mente no. E noi fachiri del nord Si può se solo “se” Se ci convincono che la cenere non ci ustionerà
14.
Ti distendo e guardi su Le pupille si dilatano Muovi le tue palpebre Simulando assenze Veglio su di te Scopri molte cose qui Srotolando le tue nuvole Non c’è un cielo limpido Ma nel vuoto il sogno sembra vero E ti tortura il dubbio che hai Di tornare in te o slegarti via da te E ti addormenti sempre Prima di scoprirlo Brazil Brazil Pappa-ppai-ra –pappairà-rà Brazil Brazil Pappa-ppai-ra-rà-rairà
15.
Prima che le mie parole sembrino Più stupide che semplici Portale via O le farò sparire io per non udirle mai più Confondermi Prima che diventi scemo e ti racconti Sempre cose belle che son tutte uguali Ricordati che mi hai spiato in posti che anche in te no Non cambiano E’ tutto in equilibrio finché ci sta Il giorno ha la sua parte la notte l’altra Se mai riuscissi ad invertirli puoi Portarmi indietro dove vuoi E ognuno può inventarsi quello che può Il viale dei bambini è un posto vero Ed ogni volta che io torno qui Affondo le radici Non dirmi cosa devo fare se mi trovi qui A dormire sotto un ponte Lo sai da sempre che ho memoria sensibile Potrei non ricordarmi di cambiare aria alla mia stanza Mai di te No Lo sai da sempre che le pietre non parlano E’ tutto in equilibrio finché ci sta Il giorno ha la sua parte la notte l’altra Se mai riuscissi ad invertirli puoi Portarmi indietro dove vuoi E ognuno può inventarsi quello che può Il viale dei bambini è un posto vero Ed ogni volta che io torno qui Affondo le radici E intanto quel che passa è passato già Mi servono la fine ma è una lunga cena Qualsiasi cosa che finisce da la propria vita a un’altra
16.
E’ solo un giorno libero Ci organizziamo per uscire un pò Muoversi ci dicono Sia l’occasione per accorgersi Di essere qualcosa che Non fa semplicemente numero Esci di domenica E avrai a che fare coi tuoi simili Eppure c’è qualcosa in me Che mi fa stare in casa Vieni a farti visita Sarai felice di imparare qui L’aria che respiri tu Non puoi lasciarla respirare a chi Sfila in fila alle altre miss Nella parata delle vanità Entra per l’oracolo Ed esce sempre più ridicolo C’è ancora qualche cosa in me? Non riuscirò a dormire. C’è qualche cosa dentro me Che io non so spiegare E tutti ne discutono Illuminati Non so bene se Senti come parlano Ma non c’è tema su cui scrivere Sfiorano la verità Che poi la radio irrompe e trucida E’ solo un giorno libero Nessun impegno psico-fisico C’è ancora qualche cosa in me? Non riuscirò a dormire
17.
La prima cosa che vide fu il volto di sua madre Spaventosamente gigantesco Istintivamente familiare Il secondo sguardo fu alla luce una finestra lo abbaglio Era domenica Si aspettavano notizie dai dintorni della luna Venne al mondo Qualcuno disse sta bene Lui pianse Tutto era cosi nuovo Prima solo buio Sentiva suoni e profumi Gente che odiava Lo osservava Venne al mondo

about

"ExtraVergine" is a collection of songs written by Tenedle between 1995 and 2000.
The first steps in his solo career.
All the tracks were originally included in the Demo/Albums:
- Esperienze visionarie 1997
- Fucsia 1999
- Sulltronstallet 2000

This Album were recorded and produced following the original Midi tracks, trying to keep intact the ideas and sounds they were created. Tenedle re-recorded and remastered this album between April and June 2020.

credits

released April 1, 2010

Music & Lyrics by Tenedle
Produced & Performed by Tenedle
Cover Graphics by Tenedle

www.tenedle.com
Sussurround Multimedia

license

all rights reserved

tags

about

Tenedle Amsterdam

TNDL is a composer songwriter producer performer born in Florence Italy living in The Netherlands.
Distinguished by a mix of songwriting, electronic music, themes from the imaginary Tenedle’s projects have led the press to call him a visionary songwriter and his songs described as small films.
T is contemporary independent artist and his music a personal universe. find more atwww.tenedle.com
... more

shows

contact / help

Contact Tenedle

Streaming and
Download help

Shipping and returns

Report this album or account

If you like EXTRA VERGINE, you may also like: